Dalla chiusura della Miteni alla riapertura in India: la produzione di PFAS riparte a Mumbai
Dopo la chiusura dell’azienda chimica Miteni di Trissino nel 2018, al centro del più grave scandalo ambientale della storia recente italiana (sentenza Corte d’Assise di Vicenza 26/06/2025), gli impianti, i brevetti e i processi produttivi dell’azienda sono stati ceduti a Viva Lifesciences, sussidiaria della multinazionale indiana Laxmi Organic Industries, unica offerente nella procedura di vendita seguita al fallimento.
Nel 2023 le attrezzature sono state caricate su navi dirette a Mumbai, dove lo stabilimento è stato ricostruito nella zona industriale Lote Parshuram MIDC. L’impianto risulta oggi già operativo, ma secondo fonti locali i reflui chimici vengono trattati in un depuratore soggetto a frequenti malfunzionamenti, con conseguente rischio di sversamenti nei corsi d’acqua circostanti (peraltro già contaminati da altre produzioni della zona).
Mentre in Europa è in corso un intenso dibattito per regolamentare e limitare la produzione di PFAS – sostanze perfluoroalchiliche considerate altamente persistenti e pericolose – in India tali composti non sono ancora classificati come rischiosi né per l’ambiente, né per la salute umana. Questa differenza normativa sta spingendo molte aziende a delocalizzare la produzione verso Paesi con standard ambientali meno severi.
Esprimiamo grave preoccupazione per la riapertura dell’impianto, urge un impegno globale per una regolamentazione uniforme delle sostanze PFAS.
Fonti:
The Guardian, 1 nov. 2025, Liva,Tommasoli, Violato “Toxic factory that left Italy only to be rebuilt in India”
Il Fatto quotidiano, 2 nov. 2025, G. Pietrobelli “Pfas, l’impianto dei veleni ora fa danni anche in India”
Corriere del veneto, 1 nov. 2025, M. Nicolussi Moro, “Pfas, i macchinari della Miteni di Vicenza smontati, venduti e riaccesi in India”
